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Edoardo Calandra (1852-1911), nato a Torino, insieme al fratello Davide e alla sorella Dina ha ricevuto dal padre – precocemente divenuto vedovo – un’educazione molto ricca e rivolta al gusto del passato, che gli ha permesso di esprimere le sue passioni, dapprima nella pittura e poi, dopo i trent’anni, nella scrittura. Le sue pitture, ad ispirazione storica, hanno avuto una buona accoglienza nell’ambiente artistico e il suo lavoro di illustratore ha arricchito libri di scrittori già di successo come Giuseppe Giacosa e Giovanni Verga. Col tempo, la frequentazione dell’ambiente letterario gli ha permesso di avvicinarsi maggiormente alla scrittura. Amante del passato e delle tradizioni storiche ha riversato questi suoi interessi soprattutto nelle prime opere, privilegiando il Medioevo e la storia piemontese tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Autore di racconti (come la raccolta Vecchio Piemonte) e romanzi (come La bufera), alcuni dei quali hanno riscosso un certo successo, si è sempre molto documentato per la loro ambientazione. Ebbe sia estimatori che critici nel mondo letterario: tra i primi Giovanni Verga e Antonio Fogazzaro, tra gli altri Benedetto Croce. Scrisse pure, anche se per breve periodo, per il teatro, ma queste sue opere non ebbero la stessa fortuna dei romanzi e dei racconti. Uomo riservato e amante della natura, visse tra Torino e Murello, nelle campagne cuneesi dov’era una casa di famiglia.

I libri

  • Due spaventi
  • L’enigma
  • Telepatia
in Esplorando fantastiche realtà. Racconti del mistero
(2024)

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