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Luigi Capuana (1839-1915), nato a Mineo (Catania), ha manifestato presto il suo interesse per la scrittura e per le tradizioni della sua regione. La sua formazione culturale è stata eclettica, ispirata a vari interessi personali. Infatti, dopo aver lasciato per motivi di salute nel 1855 il Collegio Reale di Bronte, completò la sua educazione da autodidatta. Si iscrisse poi alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Catania, ma l’abbandonò dopo qualche tempo, rivolgendo la sua attenzione alla scrittura. Partecipò anche all’impresa garibaldina assumendo alcuni incarichi nella sua città natale. In seguito, consapevole delle limitazioni che quell’ambiente imponeva alla scrittura, si recò a Firenze, dove si stabilì per alcuni anni, frequentandone le cerchie culturali e intrecciando proficue relazioni d’amicizia. Importanti furono le sue amicizie con Giovanni Verga e Federico de Roberto. Tornato a Mineo, per motivi famigliari, ricoprì la carica di sindaco della cittadina. Successivamente si recò a Roma e poi a Milano, continuando l’attività letteraria scrivendo libri e articoli per quotidiani e periodici. Il suo nome ormai era ben conosciuto in quegli ambienti e i suoi scritti erano apprezzati. Quindi tornò in Sicilia, dove a Catania insegnò all’Università fino alla pensione. Ispirato al naturalismo francese e influenzato dal verismo italiano, a cui affiancò una propria visione, scrisse un buon numero di racconti (riuniti in volume come Il Decameroncino), novelle (raccolte anche loro in volume come Le paesane), romanzi (come Giacinta), dedicandosi anche a studi critici letterari e teatrali. Molteplici furono i suoi interessi, come la psicologia, la fotografia e lo spiritismo (noti i suoi saggi Spiritismo? e Mondo occulto).

I libri

  • Veggenza

  • Un sogno

  • Enimma

  • Un caso di sonnambulismo

  • Presentimento

  • Sogni… Non sogni!

  • Forze occulte

in Esplorando fantastiche realtà. Racconti del mistero
(2024)

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